Home Gruppi Parrocchiali Azione Cattolica Discorso Presidenziale del Presidente Parrocchiale di Azione Cattolica Nicola Marzella

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Discorso Presidenziale del Presidente Parrocchiale di Azione Cattolica Nicola Marzella PDF Stampa E-mail
Lunedì 28 Febbraio 2011 22:42

"L'appartenenza all'Azione Cattolica Italiana costituisce una scelta da parte di quanti vi aderiscono per maturare la propria vocazione alla santità,

viverla da laici, svolgere il servizio ecclesiale che l'Associazione propone per la crescita della comunità cristiana, il suo sviluppo pastorale, l'animazione evangelica degli ambienti di vita e per partecipare in tal modo al cammino, alle scelte pastorali, alla spiritualità propria della comunità diocesana." (STATUTO dell'AC art. 15.1)

 

 

Con queste parole prese dal nostro Statuto di Azione Cattolica, introduco il discorso presidenziale salutandovi nel Nome Santo di Gesù. Un benvenuto e caloroso applauso al nostro Assistente Diocesano Don Antonio Serio e all’incaricato Vilella, a P. Carlo nostro Vicario Parrocchiale e a tutti voi cari fratelli e sorelle associati.

Vorrei innanzitutto iniziare con un “Grazie”. Grazie a Dio perché si è servito di uno strumento piccolo come me per guidare l’Associazione in questo triennio. “Lasciamoci sorprendere da Cristo e dalla vocazione alla santità a cui ci chiama ogni giorno”. Questo mi sento di poter affermare alla luce di questo cammino eseguito in questo triennio associativo.

E, poi.  un grazie a tutti voi cari amici e amiche associati! Ogni associato costituisce una ricchezza, un dono continuo di Dio: mai infatti dobbiamo dimenticare che in ogni uomo e donna c’è tutta la bellezza di Dio che effonde talenti specifici su ciascuno e che la nostra associazione deve saper valorizzare.

 

GRUPPO ADULTI

Ho avuto modo di seguire ogni sabato il gruppo degli adulti: ringrazio la Responsabile Liliana e Renato che mi ha coadiuvato negli incontri! Il costante esempio di fedeltà all’Associazione, il continuo sforzo di voler apprendere anche in età avanzata, l’incontrarsi settimanalmente, costituiscono l’esempio visibile di quella casa costruita sulla roccia e non sulla sabbia, proprio come vuole Gesù. Abbiamo in questo triennio fatto un cammino davvero importante: ci siamo lasciati interrogare dalle parole del Maestro: “Che dice la gente chi io sia?” E’ stato interessante osservare cosa pensa oggi la gente di Gesù. E questa domanda non ci vede passivi come potrebbe apparire! Gesù sempre ci chiede: “E gli altri fratelli e sorelle che dicono di me nel 2010? “ Quindi c’è l’invito urgente a porci il tema della fratellanza, non di concepire la nostra Associazione come un piccolo guscio, ma al contrario spalancare le porte dell’amore verso chi è alla ricerca di un senso e deve pertanto trovare nella nostra famiglia associativa un punto fermo che parte da Cristo nostro Salvatore e da lì si muove in tutto il suo operare. Non è un compito facile; abbiamo analizzato come l’odierna società lancia “un drammatico  e nello stesso tempo per noi stimolante appello” che possiamo riassumere nelle parole della canzone di Vasco Rossi: “Voglio trovare un senso a questa vita, anche se questa vita un senso non ce l’ha”. E noi che abbiamo risposto alla seconda domanda di Gesù: “E voi che dite chi io sia?” con le parole di Pietro “ Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”, diamo ragione della speranza che è in noi? Cari adulti, guardando a voi, posso davvero ringraziarvi per la fede che avete nel Signore. E di questo gioisco con voi. Ho appreso tantissimo da voi e Dio ve ne renderà merito! Ma non mollate circa la testimonianza: Gesù oggi dice a voi: “Sei un testimone di santità in famiglia, a lavoro, nelle relazioni umane”? Poiché la risposta è impegnativa, ecco che con umiltà vi invito ad approfondire la Parola di Dio, a pregare assiduamente e pensate che anche nella nostra Associazione vi sono dei giovani che hanno bisogno del vostro significativo appoggio e sostegno, che anche in politica l’Associazione ci chiama a dare testimonianza.

 

GIOVANI

Un significativo grazie a P.Carlo e Francesca che sono state due autentiche colonne in questo triennio associativo. Se abbiamo l’opportunità come giovani di seguire catechesi che rispondono ad un modello sempre più giovanile, certamente il merito è loro! Che cercate? O meglio chi cercate? Era uno degli interrogativi che l’Azione Cattolica ci propose qualche anno fa come cammino e ricordo che P.Carlo partì dall’episodio descritto nel Vangelo di Luca (2,41-51) della affannosa ricerca di Maria e Giuseppe che ritrovarono Gesù nel Tempio insieme ai dottori della legge. Cosa cercate amici miei oggi? Attenti a non farvi illudere dalle false sirene che l’attuale contesto sociale propone! So bene, perché ho avuto dal Signore il dono della vostra amicizia, che in primis cercate Gesù. E credetemi questo consideratelo la principale ricchezza della vostra esistenza. In età giovanile è giusto sperare e sognare un mondo migliore, più giusto e fraterno. So bene che desiderate realizzarvi nel campo universitario e professionale e, a mie spese tutt’oggi, so quanto ci stanno tappando le ali! E quanto è difficilissimo trovare un posto di lavoro stabile tutt’oggi nel Meridione! Chi vi scrive vive questo dramma in prima persona! Ma non disperiamo: il Signore è con noi e ha promesso sempre di esserci fino alla fine del mondo (Mt 28,20). Tocca a noi impegnarci assiduamente nello studio e cogliere quelle piccole finestre di opportunità che capitano! E nelle tante riunioni in cui abbiamo affrontato il tema di questa “società liquida” come ci rapportiamo con altri giovani che non conoscono Gesù? Se oggi si punta più ai valori cosiddetti effimeri, al fare successo ad ogni costo anche svendendo la propria dignità, come porci dinanzi a ciò e cosa trasmettere? Cari amici e amiche la risposta è data sempre partendo da Gesù e restando a Lui fedeli. La fedeltà a Gesù oggi ai giovani credenti nel Suo Nome comporta un nuovo tipo di martirio. Magari pagheremo un non avanzamento di carriera, una chiamata lavorativa in ritardo, gli insulti di chi pensa che siamo sciocchi, ma oggi più che mai dobbiamo testimoniare la coerenza al Vangelo:  non si può più essere cristiani solo di nome e non di fatto. Non si può più predicare bene e razzolare male (e questo vale anche per i preti), ma ogni scelta ha una ripercussione sociale e la nostra testimonianza deve brillare proprio come vuole il Maestro. E io che sono un giovane tra giovani ringrazio Dio per come avete colorato la mia vita, riempiendola di gioia, entusiasmo e voglia di far bene. Continuate a spendervi per il Progetto di Dio, cercatelo e scopritelo frequentemente, sappiate leggere la presenza di Gesù anche nelle delusioni, anche quando qualcuno soffoca la vostra bellezza interiore. E se il Signore vi chiamerà in Associazione a ricoprire qualche incarico, siate fieri di appartenerGli e di servirLo in santità e giustizia. Se qualcuno non si ritiene degno pensate che chi vi sta parlando è stato chiamato alla Presidenza e certamente non se lo meritava. Come disse Sua Santità B.XVI “Dio si serve di mezzi insufficienti”; lasciatevi prendere dalla bellezza di Cristo e portatelo nelle strade del mondo così come ogni giovane sa fare. Insomma il mio motto “Niente Paura” viene rinnovato e ampliato per far crescere tutta l’umanità.

Ai giovanissimi che quest’anno si sono aggiunti nella nostra famiglia associativa, chiedo innanzitutto la disponibilità ad essere costanti in questo nuovo percorso. Siete bombardati da mille cose, ma gli educatori si sforzano di donarvi l’Unica Realtà che è il fondamento di tutte le altre: Gesù! E si sforzano di presentarLo in un linguaggio nuovo, più a vostra dimensione, a vostra somiglianza. Nelle vostre preghiere, cari giovanissimi ringraziate Dio per i vostri educatori! E pregate per loro! Stanno cercando di lasciarvi un seme che un domani toccherà a voi scoprire, afferrare, sviluppare solo con l’aiuto dello Spirito Santo senza il quale non potreste crescere. Pertanto andate avanti fiduciosi in Gesù che vi ama e che è contento di voi.


A.C.R.

Per quel che concerne l’A.C.R. un sentito grazie a Michele, responsabile e a tutti gli educatori che in questo triennio hanno messo cuore ed anima per il bene dei bimbi. Viviamo in questa parrocchia una realtà insolita: vi è un altro gruppo che ha a cuore il bene dei bimbi e che quindi mi fa ritenere che la situazione non è così disperata come potrebbe apparire a prima vista. Penso che sia più facile per un bimbo andare in un gruppo dove già ne vanno altri e dove trova i suoi amici. Quindi non reputo un fallimento il vostro operato cari educatori. Ai pochi bimbi che in questo triennio avete incontrato avete donato la gioia di Gesù Risorto. Se vogliamo istituire un nuovo gruppo di bambini occorrono per il vostro Presidente alcuni fattori:

  • Coinvolgimento e aiuto del Parroco che deve volere l’A.C.R. nella sua parrocchia.
  • Ripartire dalle classi di catechismo e qui anche gli adulti devono dare la loro disponibilità.
  • Non vivere una situazione conflittuale con gli altri gruppi di bambini, ma questa volta avere chiara e ferma la percezione che il percorso A.C.R. è diverso da altri e quindi un secco “no” ai minestroni di diversi gruppi, altrimenti il bimbo non percepisce quello che ci caratterizza.
  • Avere la coscienza di quel che siamo come famiglia Associativa, da dove veniamo e come trasmetterlo.

Ovviamente questi sono solo accorgimenti che poi il nuovo responsabile potrà valutare. Di certo troverà questo Consiglio Uscente e il prossimo dalla parte dei bambini! Ne sono certo!

 

Infine vorrei concludere con un messaggio di riflessione! Sapete che ogni giorno ve ne invio uno!

Spendi l’amore a piene mani! L’amore è l’unico tesoro che si moltiplica per divisione: è l’unico dono che aumenta quanto più ne sottrai. E’ l’unica impresa nella quale più si spende e più si guadagna: donalo, diffondilo, spargilo ai quattro venti, vuotati le tasche, scuoti il cesto, capovolgi il bicchiere e domani ne avrai più di prima. (Anonimo).

Dio dica sempre bene di voi!

 

Bari 11 Dicembre 2010

IL PRESIDENTE DI AZIONE CATTOLICA

 
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